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Risotto allo zafferano

Risotto allo zafferano alla moda di Navelli

Risotto allo zafferano alla moda di Navelli

500 gr di riso
100gr di burro
1/5 di cipollina
50gr di parmigiano
1 bustina di zafferano
brodo q.b.
Far rosolare la cipollina con un po di burro, al suo abbiondimento versare il riso e girare con un cucchiaio di legno aggiungendo in continuazione il brodo.
A cottura quasi ultimata aggiungere il burro rimasto.
Spegnere il fuoco e versare la bustina di zafferano.
Servire mettendo una spolverata di parmigiano.
Ricetta della Cooperativa Altopiano di Navelli

I principi attivi dello zafferano

Il fiore del Crocus sativo

Il fiore del Crocus sativo

I principi attivi dello zafferano sono tre: picocrocina, crocina e lo safranale.

Crocina e crocetina sono responsabili dell’attivita’ colorante di questa spezia.

Responsabile dell’odore caratteristico dello zafferano è invece il safranale, componente principale dell’olio essenziale, mentre il sapore amaro è dovuto alla presenza di picrocrocina, forma gliconica del safranale.
Nella spezia sono però presenti anche altri elementi chimici tra cui, alcaloidi, saponine e fitosteroli. Si ritrovano inoltre zuccheri, minerali, vitamine del gruppo B, in particolare vitamina Bl e B2, nonché composti volatili come a e 13-pinene ed eucaliptolo.

Il safranale si forma durante l’essiccazione e la conservazione del prodotto e contribuisce alla qualita’ dell’aroma.

Ai carotenoidi contenuti nello zafferano si devono i seguenti benefici:

  •     protezione delle cellule contro i danni delle ossidazioni
  •     incremento delle resistenze immunitarie
  •     azione come precursori della vitamina A
  •     antitumorali

La vitamina B1 ha le seguenti caratteristiche benefiche:

  •     antiossidante
  •     necessaria per la crescita

La vitamina B2  invece :

  •     favorisce lo scambio dell’ ossigeno nelle cellule
  •     necessaria per il metabolismo dei grassi, delle proteine e dei carboidrati

Mentre gli aromi naturali favoriscono l’attivazione del metabolismo e contribuiscono al miglioramento della digestione

Fiori di Crocus Sativo

Fiori di Crocus Sativo

 

 

 

 

Origini dello zafferano in Abruzzo.

L’apprezzamento degli uomini per questa spezia e’ millenaria; infatti già la Bibbia ed alcuni papiri egiziani del II secolo a.c. ne parlano. Nel IX e XII libro dell’Iliade si narra di come Isocrate facesse profumare i guanciali con zafferano prima di andare a dormire, e di come le donne troiane lo usassero per profumare i pavimenti dei templi. Omero, Virgilio e Plinio ne parlano spesso, mentre Ovidio lo cita nelle metamorfosi.

La coltivazione dello zafferano arrivo’ in Abruzzo dalla Spagna per mano di un monaco domenicano appartenente alla famiglia Santucci di Navelli.

Il monaco Santucci, grande appassionato di leggi e di agricoltura, si trovo’ a far parte del tribunale dell’inquisizione, istituita nel sinodo di Toledo, celebrato intorno al 1230 e approvato da Papa Gregorio IX.

Santucci intui che lo zafferano nella piana di Navelli avrebbe potuto dare ottimi frutti.  Ed infatti nella piana il crocus Sativo trovo un habitat cosi’ favorevole da consentire la migliore produzione al mondo di zafferano.

Data l’elevata qualità di questa spezia le famiglie nobili dell’Aquila iniziarono subito un grande commercio con Milano e Venezia.

Tratto da “Zafferano Purissimo dell’Aquila” pubblicato da Cooperativa Altopiano Navelli.

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Coltivazione dello zafferano nella piana di Navelli

Coltivazione dello zafferano nella piana di Navelli