Aglio Rosso di Sulmona

Il Rosso di Sulmona

L’aglio rosso di Sulmona è un ecotipo coltivato da secoli in Abruzzo (Valle Peligna – provincia di L’Aquila – il cui maggiore centro è Sulmona). E’ un prodotto di ottima qualità, ben apprezzato sul mercato, che ha dato origine anche ad elevati flussi di esportazione.

Aglio Rosso di Sulmona

Aglio Rosso di Sulmona

Le caratteristiche dell’Aglio Rosso di Sulmona.

Per riconoscere il vero Aglio Rosso di Sulmona e’ bene fare attenzione alle seguenti caratteristiche:

Colore Rosso Vinoso: L’ultima tunica protettiva del bulbillo è rossa, di tonalità accesa e ben marcata, mentre le tuniche esterne sono bianche.
Grandezza Del Bulbo: Sul mercato la qualità extra del Rosso è compresa fra i 55 ed i 70 mm di diametro, notevolmente al di sopra dei 45 mm delle norme comuni di qualità per la commercializzazione e l’esportazione (Reg. CEE n. 2288/97).
Bulbo Regolare: La testa è ben serrata, non ha bulbilli extra-tunicati, è composta nella corono esterna da 8-10 bulbilli di grande dimensione e 3-4 più piccoli, interni (animelle).
Ottima Conservabilita’: Anche in assenza di frigoconservazione il prodotto può essere conservato fino a marzo-aprile, mantenendo inalterata la testa serrata, soda e compatta, nonchè l’aroma piccante. Scarsa è anche l’attitudine al pregermogliamento.
Precocita’ Di Maturazione: Si raccoglie a fine giugno-inizi luglio. Nell’ambito della categoria – agli a lunga conservazione – matura con 15-20 giorni di anticipo rispetto agli altri ecotipi italiani.

Scapi fiorali Aglio Rosso di Sulmona

Scapi fiorali Aglio Rosso di Sulmona

Regolare Emissione Degli Scapi Fiorali: E’ l’unico ecotipo italiano nel quale tale processo avviene regolarmente tutti gli anni. A metà-fine maggio lo scapo viene asportato per consentire l’accrescimento del bulbo. Viene commercializzato sia allo stato fresco – somiglia a piccoli asparagi con un gradevole e delicato sapore di aglio – sia trasformato in sotto’olio, interi o in pasta.
Elevato Contenuto In Principi Attivi: Conferiscono al prodotto aroma e sapore particolarmente piccanti.
I componenti solforati (diallil-solfuro e diallil-disolfuro) sono anche responsabili delle proprietà farmacologiche dell’aglio per cui, oltre all’uso culinario, l’ecotipo può trovare impiego per l’estrazione degli olii essenziali utilizzati in erboristeria e nella farmaceutica.

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Risotto allo zafferano

Risotto allo zafferano alla moda di Navelli

Risotto allo zafferano alla moda di Navelli

500 gr di riso
100gr di burro
1/5 di cipollina
50gr di parmigiano
1 bustina di zafferano
brodo q.b.
Far rosolare la cipollina con un po di burro, al suo abbiondimento versare il riso e girare con un cucchiaio di legno aggiungendo in continuazione il brodo.
A cottura quasi ultimata aggiungere il burro rimasto.
Spegnere il fuoco e versare la bustina di zafferano.
Servire mettendo una spolverata di parmigiano.
Ricetta della Cooperativa Altopiano di Navelli

Come usare lo zafferano

Quando si utilizza lo zafferano dell’Aquila in fili occorre prima farlo “rinvenire” in una ciotola di brodo o di acqua di cottura. In alternativa (o in aggiunta) potete utilizzare, a cottura praticamente ultimata, quello “macinato” in bustina.

Zafferano Purissimo dell'Aquila - cooperativa di Navelli

Zafferano Purissimo dell’Aquila – cooperativa di Navelli

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I principi attivi dello zafferano

Il fiore del Crocus sativo

Il fiore del Crocus sativo

I principi attivi dello zafferano sono tre: picocrocina, crocina e lo safranale.

Crocina e crocetina sono responsabili dell’attivita’ colorante di questa spezia.

Responsabile dell’odore caratteristico dello zafferano è invece il safranale, componente principale dell’olio essenziale, mentre il sapore amaro è dovuto alla presenza di picrocrocina, forma gliconica del safranale.
Nella spezia sono però presenti anche altri elementi chimici tra cui, alcaloidi, saponine e fitosteroli. Si ritrovano inoltre zuccheri, minerali, vitamine del gruppo B, in particolare vitamina Bl e B2, nonché composti volatili come a e 13-pinene ed eucaliptolo.

Il safranale si forma durante l’essiccazione e la conservazione del prodotto e contribuisce alla qualita’ dell’aroma.

Ai carotenoidi contenuti nello zafferano si devono i seguenti benefici:

  •     protezione delle cellule contro i danni delle ossidazioni
  •     incremento delle resistenze immunitarie
  •     azione come precursori della vitamina A
  •     antitumorali

La vitamina B1 ha le seguenti caratteristiche benefiche:

  •     antiossidante
  •     necessaria per la crescita

La vitamina B2  invece :

  •     favorisce lo scambio dell’ ossigeno nelle cellule
  •     necessaria per il metabolismo dei grassi, delle proteine e dei carboidrati

Mentre gli aromi naturali favoriscono l’attivazione del metabolismo e contribuiscono al miglioramento della digestione

Fiori di Crocus Sativo

Fiori di Crocus Sativo

 

 

 

 

Origini dello zafferano in Abruzzo.

L’apprezzamento degli uomini per questa spezia e’ millenaria; infatti già la Bibbia ed alcuni papiri egiziani del II secolo a.c. ne parlano. Nel IX e XII libro dell’Iliade si narra di come Isocrate facesse profumare i guanciali con zafferano prima di andare a dormire, e di come le donne troiane lo usassero per profumare i pavimenti dei templi. Omero, Virgilio e Plinio ne parlano spesso, mentre Ovidio lo cita nelle metamorfosi.

La coltivazione dello zafferano arrivo’ in Abruzzo dalla Spagna per mano di un monaco domenicano appartenente alla famiglia Santucci di Navelli.

Il monaco Santucci, grande appassionato di leggi e di agricoltura, si trovo’ a far parte del tribunale dell’inquisizione, istituita nel sinodo di Toledo, celebrato intorno al 1230 e approvato da Papa Gregorio IX.

Santucci intui che lo zafferano nella piana di Navelli avrebbe potuto dare ottimi frutti.  Ed infatti nella piana il crocus Sativo trovo un habitat cosi’ favorevole da consentire la migliore produzione al mondo di zafferano.

Data l’elevata qualità di questa spezia le famiglie nobili dell’Aquila iniziarono subito un grande commercio con Milano e Venezia.

Tratto da “Zafferano Purissimo dell’Aquila” pubblicato da Cooperativa Altopiano Navelli.

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Coltivazione dello zafferano nella piana di Navelli

Coltivazione dello zafferano nella piana di Navelli

 

 

 

Lo zafferano: l’oro vermiglio dell’Aquila

La mitologia greca attribuisce la nascita dello zafferano all’amore  di un bellissimo giovane di nome Crocus peruna dolce ninfa di nome Smilace,  favorita del dio Ermes.

Per vendicarci di Crocus il dio Ermes trasformo’ il giovane nel bellissimo fiore dello zafferano e la ninfa nel fiore della smilax aspera, la salsapariglia

Crocus sativus

Crocus sativus

Anno nuovo, blog nuovo

Abruzzo

Il 2014 porterà importanti novità nella gestione di Abruzzo.com.

Per ora abbiamo iniziato con il blog nel quale vi daremo informazioni sulle novità del sito e … tanto altro ancora.

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